09/02/13

Torres – Torres (2013)


valutazione: 8/10

Il libro poggiava sul tavolo con la costa rivolta verso l’alto e le pagine a contatto diretto con la superficie fredda su cui facevamo colazione assieme quasi tutte le mattine. Lo sollevai, era il diario di Jim Carroll che le avevo prestato. A pagina 58 aveva sottolineato a matita uno stralcio di dialogo: “Non sarebbe bello se fossimo noi a passare attraverso la luce e non viceversa?”; ricordavo bene quelle pagine, quel dialogo fra Carroll e Andrea Feldman. Il suo suicidio, la volubile consapevolezza con cui aveva radunato spettatori per quel suo ultimo, macabro spettacolo: tutto in quella storia ci aveva per qualche motivo impressionate.
Assieme, Sylvia e io, avevamo cercato notizie più approfondite sul web e c’eravamo imbattute in alcune foto della Feldman, lineamenti non proprio delicati ma bellissimi. Non avevo potuto fare a meno di prendere in giro Sylvia per quel suo broncio perenne così simile a quello dell’attrice. Aveva sorriso, non lo faceva spesso. Era un caso di meteoropatia inversa, era davvero contenta solo quando pioveva. E anche a me piaceva molto.
Ci sedevamo sul tappeto davanti alle vetrate della sala da pranzo con una tazza di tisana calda e guardavamo il cielo squarciato da quei tagli di luce rapidissimi ma accecanti e terribili. Puntualmente nella casa calava un religioso silenzio che ci trasportava dritte alle viscere della nostra esistenza, giù fino alle convinzioni e alle paure più ataviche e radicate. Adrenalina seguita infine dalla pace nel momento in cui spalancavamo tutte le finestre assaporando l’odore della pioggia.
La sua assenza, ora, è simile a quelle crepe che corrono in cielo nelle sere estive fino a pugnalare la terra. Mi scuote dalle interiora, mi sconvolge e, al tempo stesso, non mi stupisce.

“Non sarebbe bello se fossimo noi a passare attraverso la luce e non viceversa?”: ho sfiorato con il dito il tratto a matita e ho preso a leggere ad alta voce l’intera pagina, poi il capitolo, poi tutto il libro. Non avevo mai sentito rimbombare così la mia voce nella casa: mi sembra che la mancanza di una persona possa spogliare un ambiente di ogni arredamento possibile; mi sembra che le mie corde vocali abbiano sentito il bisogno di farsi più gravi per giungere anche al suo orecchio.
Ha lasciato una musicasetta nello stereo, ferma sulla seconda traccia di un disco triste, angoscioso. Premo play e, nello stesso istante, la pioggia comincia a cadere al di là della vetrata. I tuoni si fondono perfettamente con la canzone. Mi siedo sul tappeto, guardo il temporale: stranamente mi sento sollevata.

Annachiara Casimo



Torres – Torres
[autoprodotto, 22/01/2013]

01. Mother Earth, Father God
02. Honey
03. Jealousy and I
04. November Baby
05. When Winter's Over
06. Chains
07. Moon & Back
08. Don't Run Away, Emilie
09. Come to Terms
10. Waterfall


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